Wednesday, February 2, 2011

How Do Visions Look Like

SIDE: VIRGINIA ZANETTI, Levitas ORIGINAE - 05.02.2011


LATO presenta l'artista fiorentina Virginia Zanetti  in Levitas Originae

 

 

Dall'5 al 26 febbraio 2011

 

Inaugurazione sabato 5 febbraio, dalle ore 18:30

 

H  lunedì/venerdì 9-13:00 - 15-19:00 sabato 15-19:00

 

 


Levitas Originae (Leggerezza dell'origine)

I lavori di Virginia Zanetti appaiono davanti a noi come impronte di parti vitali in grado di creare e mantenere la vita. Il lavoro è basato sulla concentrazione, sull'immediatezza, l'osservazione, la pazienza, sulla proporzione, la composizione, l'equilibrio dei toni. La scelta di utilizzare l'acquarello come un'impronta permette all'artista di creare nel suo lavoro una doppia leggerezza: quella di origine, che è il leitmotive della ricerca artistica in questa serie, e quella della raffigurazione artistica formale. Gli acquarelli sembrano opere grafiche che hanno impresso sulla carta l'origine della vita. Cuore, organi interni e organi riproduttivi umani sono eguagliati ai semi e agli organi riproduttivi vegetali che appaiono sulla carta come precipitati, sottratti ai processi naturali, cristallizzati nell'acquerello ed estraniati dalla normale temporalità dei cicli naturali. Sono visioni di territori sensuali che portano con sè sia la nascita che la morte.

Ed è proprio la morte a giustificare l'apparente fragilità del lavoro dell'artista. La presentazione quasi scientifica di parti del corpo umano, soprattutto di organi come cuore e cervello,ci conduce al ricordo delle sepolture degli antichi Egizi che ponevano gli organi interni più importanti in appositi vasi messi accanto alla mummia. Erano convinti che sarebbero serviti ancora, che fossero eterni, così come lo è l'esistenza. La morte è solo un attimo di riposo, un attimo concesso ogni inverno anche alla vegetazione, solo per poi sbocciare, più forte di prima, all'arrivo della primavera. Si muore, ma Il ciclo vitale non si ferma mai, anche se restituisce la vita in forme diverse. Ed è questo fatto che rende naturale e completamente comprensibile allo spettatore il paragone tra corpo umano e mondo vegetale.

I lavori sembrano disegni di un libro di biologia o anatomia. La loro connessione concettuale con l'eterno ciclo vitale li fa diventare il ponte between visible and invisible. The works describe networks, bringing together the human being and its parts with the plant world, animated by the same energy. Tell a dialogue between the cosmos and microcosm, between matter and energy that sustains them.

The gallery space, collected, become almost a sacred place of meditation and will be expanded through the designs installed in inner visions of a vegetation of the body that communicates with an anatomy of plants, looking for a symbiosis with space and our time. Reminding us that we have our own small part in the cycle infinite life, we could try various feelings that fade / (with shades) to the melancholy optimism.

Špela Zidar

VIRGINIA ZANETTI

Virginia Zanetti was born in Fiesole (Florence) in 1981 .

lives in Florence, many of his works are in public and private collections in Europe and the United States.

Starting from painting its territory research extends a processuality meditative and sensual in every area of \u200b\u200bpossible languages, using multi-media installations and relational art. Collaborated on various projects in which the meeting of music and images interact:

Beat Brides electronic group of young artists

NAM, the process becomes part of the work: the encounter and exchange prior to and allow the creative act is the key feature of a poetic supremacy of the ego-folding dynamics.


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